Dopo un periodo di pausa legato alle prescrizioni sanitarie per la pandemia ancora in corso, l’oasi di Arnovecchio, gestita dal Centro RDP Padule di Fucecchio per conto del Comune di Empoli, riapre solo per i cittadini empolesi essendo il territorio comunale passato in ‘zona arancione’.

Qualora ci fosse il passaggio in ‘zona gialla’, l’oasi naturale protetta sarà visitabile a tutti anche a non residenti.

Gli orari restano i consueti del mese di aprile: il sabato dalle 15,30 alle 18, 30 e la domenica dalle 9 alle 12, sempre ad ingresso libero.

All’interno dell’area, alcune semplici norme consentono di passeggiare in sicurezza: per tutti obbligo di mascherina di protezione, di utilizzo del gel disinfettante e di mantenere la distanza interpersonale di un metro e ottanta.

Durante la visita sarà possibile anche entrare, in numero contingentato, nei capanni di osservazione presenti lungo il percorso, portandosi da casa un binocolo personale per vedere gli ospiti alati del lago e del bosco ripariale.

MASSIMO MARCONCINI, assessore all’ambiente del Comune di Empoli – «Abbiamo un tesoro a due passi dalla nostra città. Invito chi ancora non lo avesse fatto a raggiungerlo, magari in bicicletta o con una passeggiata, magari per chi abita davvero lontano parcheggiando a Serravalle e arrivando a piedi in questo piccolo paradiso che rappresenta un orgoglio per tutti noi».

COSA OSSERVARE – Nei mesi primaverili le alberature dell’oasi sono frequentate da centinaia di piccoli uccelli in migrazione: minuscoli viaggiatori transahariani di pochi grammi di peso che fino a qualche settimana fa si trovavano ancora in Africa equatoriale. Dagli alberi arrivano i canti, ben distinguibili ad un orecchio esperto, delle varie specie di Luì (piccolo, grosso e verde, che ad occhio sono molto simili fra di loro), e di altri passeriformi come il Codirosso, il Pigliamosche e la Balia nera.

Altri due migratori africani non passano inosservati: l’Upupa per i colori brillanti e la singolare cresta sul capo, l’Usignolo per il canto potentissimo e al tempo stesso melodico che costituirà la colonna sonora dell’oasi fino all’inizio dell’estate.

Fra le piante, invece, spiccano gli arbusti del Biancospino, che attirano con i fiori profumati un intero mondo di insetti impollinatori di tutti i tipi, e alcune specie di orchidee selvatiche che iniziano a sbocciare proprio in questo periodo.

Ad accogliere i visitatori nell’oasi c’è sempre una Guida Ambientale del Centro RDP Padule di Fucecchio, da contattare anche per altre informazioni sull’area e sugli orari di apertura (email fucecchio@zoneumidetoscane.it); gli interessati possono anche visitare la pagina Facebook dedicata all’indirizzo /oasidiarnovecchio

DESCRIZIONE – L’area di Arnovecchio, collocata in un paleomeandro dell’Arno rettificato nel corso del XVI secolo per volere di Cosimo I de’ Medici, fu interessata in tempi più recenti da attività estrattive per la produzione di ghiaia, che portarono alla formazione di alcuni bacini lacustri.

Attualmente è caratterizzata da un mosaico di ambienti diversi che, sebbene di origine artificiale, con il progressivo abbandono delle attività produttive sono andati incontro a processi spontanei di naturalizzazione; le cave in particolare sono state colonizzate da numerose specie faunistiche e floristiche.

Nella parte di proprietà comunale (ex Cava Pierucci) è stato realizzato un sentiero natura dotato di strutture che facilitano l’osservazione di piante ed animali selvatici e concepito per una completa accessibilità anche da parte di persone con difficoltà motorie o non vedenti: oltre a quattro osservatori della fauna ci sono infatti cartelli illustrativi e pannelli tattili con ambienti, piante ed animali in rilievo e testi in alfabeto braille.

foto di copertina: Fringuello (foto Paolo Caciagli)


Arte pubblica e Rigenerazione sabato 24 aprile ore 11

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